Vita e storia della Santa

Santa Barbara, una vita per la fede

la vita di santa barbara è stata caratterizzata dal difficile rapporto col padre che arrivò a decapitarla per via della sua fede cristiana. Ritratta da una moltitudine di artisti, oggi è considerata patrona di pompieri, architetti e minatori

Santa Barbara è una figura centrale per i fedeli cattolici di Rieti e il suo culto è ancora molto vivo. Ogni anno il 4 dicembre si tengono celebrazioni in suo onore e la sua statua viene portata in processione lungo il fiume Velino. La sua vita è ancora in parte immersa nel mistero ma si sa per certo che nacque a Nicomedia nel 273 d.C. e che si trasferì a Scandriglia assieme a suo padre Dioscoro, un pagano che godeva di stima da parte dell’imperatore. Barbara si convertì al Cristianesimo dopo aver avuto una visione; al tempo, però, la nuova religione era ancora illegale e per questo fu perseguitata e infine martirizzata. Fu proprio suo padre a consegnarla ai pretoriani e addirittura a uccidere la figlia, decapitandola con la propria spada quando questa si rifiutò di abiurare.

Il culto di Santa Barbara è attestato fin dal VI secolo in Italia, Francia, Egitto e a Costantinopoli. Nell’Urbe e in Umbria ci sono giunti affreschi precedenti al 1000 che la raffigurano. Durante il Medioevo fu una delle sante più popolari in Germania, dove era venerata come una delle quattro grandi vergini assieme a Margherita d’Antiochia, Dorotea e Caterina d’Alessandria. Tra il Rinascimento e l’età moderna la santa fu ritratta da tanti artisti e compare anche Madonna Sistina di Raffaello Sanzio, spesso accompagnata da una palma o una spada a simboleggiarne il martirio. Santa Barbara è considerata patrona dei minatori, architetti, vigili del fuoco e muratori.

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