Rieti e dintorni

Il fiume Velino, l'antico Avens flumen

il velino è un importante fiume dell'italia centrale lungo circa novanta chilometri che, dopo aver attraversato il capoluogo, si getta nel nera formando le coreografiche cascate delle marmore. Tra le sue acque proliferano tante forme di vita

Per Rieti, il Velino è più di un semplice fiume: è un tratto distintivo del paesaggio urbano, un elemento che attraversa la città spaccandola in due. Appellato Avens flumen dagli antichi romani, questo corso d’acqua di novanta chilometri scorre quasi completamente all’interno della provincia di Rieti e vanta una portata decisamente regolare. Nasce sul Monte Pozzoni a 1600 metri di quota, all’interno del comune di Cittareale, proseguendo verso la Piana di Bacugno, Antrodoco e il capoluogo.

Dopo aver attraversato la città sabina, il Velino prosegue verso Terni, sfociando nel Nera attraverso la spettacolare Cascata delle Marmore, con i suoi tre salti per complessivi 168 metri di altezza. La cataratta fu realizzata nel 271 a.C. dal console Curio Dentato per ovviare al disagio provocato dalle acque paludose: attraverso il Cavo Curiano, un canale artificiale, il corso delle acque fu deviato e il problema risolto. Oggi la cascata rappresenta uno dei siti turistici più visitati d’Italia.

Il fiume è il teatro di un ecosistema caratterizzato da una straordinaria biodiversità: nelle sue acque si trovano trote e alghe azzurre, mentre lungo le sue sponde abbondano muschi, licheni, anfibi e insetti. Al di sopra volano merli acquaioli, usignoli e rondini montane, che non hanno difficoltà a trovare luoghi adatti dove nidificare, tra gli anfratti fangosi e ombreggiati lungo il Velino.

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